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Tutto quello che avete sempre voluto sapere sul mal di schiena

 

Il mal di schiena, problema inquadrato e gestito male, rappresenta una grande fonte di sofferenza per molte persone in tutto il mondo. In questo blog verranno presentate le conoscenze più recenti in merito a questo tipo di problematica e alcuni consigli sui passi che si possono intraprendere per cercare di gestirlo in autonomia. Il mal di schiena è comune e ricorrente, ma raramente rappresenta qualcosa di grave.

 

Se ti viene il mal di schiena, anche spesso, non andare nel panico

 

Quasi tutti ad un certo punto si troveranno ad avere a che fare con il mal di schiena come un evento che fa parte della vita quotidiana, come stancarsi, sentirsi tristi o prendere un raffreddore.

 

Mentre alcuni episodi di mal di schiena possono essere gravi e preoccupanti, la maggioranza delle persone guarisce da questo tipo di problematica in tempi ragionevolmente brevi (tra le sei e le otto settimane) e spesso senza la necessità di consultare un professionista sanitario per ricevere un trattamento. Come succede per altre problematiche quali l’emicrania, l’asma e la depressione, il mal di schiena può andare e venire, presentando un andamento ricorrente. In parole povere, chi ha avuto un episodio di mal di schiena in passato, probabilmente si troverà ad avere nuovamente a che fare con il mal di schiena in futuro.

 

Questa natura ricorrente del mal di schiena non dovrebbe diventare motivo di disperazione, dal momento che avere un po’ di dolore di tanto in tanto non porta a sviluppare gravi disabilità. Dato che quasi tutti sperimentano un episodio di lombalgia ad un certo punto nella loro vita, questa condizione non dovrebbe essere vista come un qualcosa di raro o serio. È molto più utile cercare di capire e comprendere i fattori che lo provocano ed i comportamenti che si dovrebbero, e non, adottare piuttosto che cercare di evitare il dolore a tutti i costi.

 

Non precipitarti alla ricerca di un trattamento

 

A volte il mal di schiena può a volte essere davvero debilitante e la preoccupazione che molti hanno è quella di aggravare ulteriormente la situazione. In questi casi ci si rivolge spesso a dei professionisti sanitari. Ad ogni modo, è sempre più chiaro dagli studi scientifici che la maggioranza dei trattamenti offerti dalle diverse figure professionali non sono neanche lontanamente così efficaci come pensavamo un tempo.

 

Inoltre, nei casi in cui il dolore non si risolve in tempi brevi, il desiderio di cercare un trattamento può portare le persone con mal di schiena ad effettuare delle visite corredate da un’ampia gamma di esami e trattamenti costosi e non efficaci, a volte persino dannosi.

 

Per esempio, la maggioranza delle persone crede che una lastra o una risonanza magnetica identificherà la causa della loro lombalgia e li condurrà ad un migliore piano di trattamento. Tuttavia, forti evidenze mostrano che malattie rare e gravi sono presenti approssimativamente solo nell’uno percento delle persone con mal di schiena e gli esami radiografici o la risonanza magnetica sono essenziali solo se c’è il sospetto che la persona si trovi in questo piccolo gruppo. Inoltre, un clinico dovrebbe essere in grado di identificare segni e sintomi indicativi di una patologia seria. L’uso di esami radiografici e della risonanza magnetica può portare a risultati peggiori e non migliori quando questi esami vengono somministrati troppo frequentemente.

 

In modo simile, i farmaci che chiamiamo “antidolorifici” non sono molto efficaci nel trattamento di questa condizione e spesso hanno degli effetti collaterali significativi. Negli studi sul mal di schiena il paracetamolo, gli antinfiammatori ed anche i farmaci oppiacei non risultano migliori del placebo. Questi farmaci infatti non velocizzano il recupero e presentano un maggiore potenziale in termini di rischio. Se una persona sente la necessità di assumere dei farmaci contro il dolore, prima dovrebbe scegliere quelli semplici da banco, dal momento che spesso hanno lo stesso effetto degli antidolorifici più forti. Soprattutto, i farmaci contro il dolore non dovrebbero essere usati come trattamento isolato (sarebbero da combinare con movimento, etc.) né come soluzione a lungo termine.

 

Inoltre, i trattamenti invasivi come molti tipi di interventi chirurgici rappresentano raramente una buona soluzione per il mal di schiena. Quasi tutte le linee guida internazionali consigliano di aspettare prima di sottoporsi a dei trattamenti invasivi, in modo da permettere sia il recupero naturale sia il recupero che avviene utilizzando approcci non chirurgici, come l’esercizio. Sfortunatamente, molti pazienti vengono mandati a fare degli interventi come le fusioni lombari troppo presto e questo si traduce in maggiori costi, più rischi e, cosa più importante, queste procedure non sembrano migliorare i risultati.

 

In caso di mal di schiena, quando è possibile, non ci si dovrebbe precipitare ad effettuare un ciclo di cure eccessive e superflue, poiché ci si trova nella condizione comune a molte persone che soffrono di mal di schiena ricorrente e non collegato a nessuna grave malattia. Questo è uno dei motivi per cui nel caso una persona venga inviata a fare dei trattamenti o degli esami dovrebbe parlare con il medico per capire se siano essenziali od urgenti, dal momento che spesso la decisone di iniziare un trattamento può essere riconsiderata se i sintomi non si risolvono.

 

Non essere scoraggiato dal gergo medico e dalle opinioni

 

Le ricerche hanno chiaramente mostrato che i dischi, le ossa e le articolazioni della tua schiena non vanno “fuori posto” o “scivolano via”. La famosa espressione “disco che fuoriesce” (N.B. termine originale inglese “slipped disc”, letteralmente “disco scivolato”) non è soltanto poco accurata, ma è probabilmente dannosa dal momento che suggerisce l’idea che la colonna sia così vulnerabile da permettere che le sue componenti possano andare facilmente fuori posto. In realtà, i dischi sono fermamente attaccati tra una vertebra e l’altra e non possono “scivolare” o andare fuori posto. Alcuni professionisti sanitari dicono alle persone che stanno rimettendo in sede le loro ossa e i loro dischi con trattamenti come la manipolazione vertebrale.

 

Anche se il “crack” che senti dopo una manipolazione vertebrale può farti stare meglio e ridurre il tuo dolore, ogni beneficio in tal senso è a breve termine. Questa riduzione del dolore è dovuta in particolar modo a dei cambiamenti nel sistema nervoso e al rilassamento muscolare, non al fatto che vengono rimessi a posto i dischi e le articolazioni. Ricorda che la schiena è una struttura forte e stabile, capace di effettuare molti movimenti. Se una persona sperimenta un episodio acuto di mal di schiena sollevando un peso, non c’è niente che è andato fuori posto anche se a volte capita di avvertire una sensazione del genere!

 

Non ti preoccupare di quel che leggi e vedi nel referto della risonanza magnetica

 

Quando ci si sottopone ad esami radiografici o risonanza magnetica per il mal di schiena il referto mostrerà sempre “qualcosa”, ma gran parte di quel che viene descritto ha poco a che vedere con il dolore che si avverte. Le ricerche hanno mostrato che le persone che non hanno mal di schiena spesso hanno comunque bulging, degenerazione e protrusioni dei dischi intervertebrali oltre a processi degenerativi a carico delle faccette articolari. Infatti, questi elementi fanno parte dei normali processi di invecchiamento delle strutture, come i capelli grigi o le rughe.

 

Il problema non è tanto fare lastre o risonanze magnetiche, ma piuttosto ciò che viene detto alle persone quando questi esami vengono interpretati e tutto quello che accade successivamente. Sfortunatamente, alle persone con il mal di schiena spesso viene detto che tutte queste cose piuttosto normali trovate nei loro esami necessitano di altri esami, iniezioni e chirurgia. Oltre ad essere non necessarie e costose, queste procedure possono creare molta preoccupazione che può scoraggiare le persone dal fare attività utili come l’esercizio. In vari casi della vita può essere un bene non sottovalutare nessun aspetto, ma in caso di mal di schiena troppi esami possono portare a trattamenti eccessivi e superflui.

 

Non ti far ingannare dalle soluzioni rapide

 

Le soluzioni rapide promosse nei media appaiono come una corsia preferenziale per la risoluzione della lombalgia. C’è sempre una nuova pillola, dispositivo, aggeggio, crema, lozione, esercizio di moda che viene fatto passare come la cura definitiva per il mal di schiena. I miracoli promessi a chi soffre di mal di schiena sono caratterizzati dal fatto che non mettono in alcun modo le persone nella condizione di gestirlo in autonomia e fanno passare il messaggio che c’è bisogno di qualcun altro che sistemi il loro dolore al posto loro.

 

Nelle fasi di mal di schiena più acuto o doloroso è normale riscontrare un miglioramento utilizzando uno qualsiasi di questi vari trattamenti, vista soprattutto la natura ciclica di questa condizione. Non farti ingannare da questo. Così come non esistono soluzioni rapide per patologie come l’obesità o la depressione, la realtà è che non ci sono soluzioni veloci o cure magiche per il mal di schiena. Molte di queste “cure miracolose” non sono ancora state testate in modo sperimentale e quelle che sono state sottoposte a dei test scientifici rigorosi si sono rivelate inefficaci, per cui potenzialmente stai solo sprecando il tuo denaro.

 

Tra le altre cose, il problema più grande di queste “soluzioni rapide” è che scoraggiano le persone dall’impegnarsi in attività che sarebbero molto più utili, come attenersi al loro piano di esercizi e prendersi cura della qualità del loro sonno. Il mal di schiena è una condizione molto importante per cui sono stati spesi milioni nel tentativo di comprenderla. Questo è il motivo per il quale se un trattamento veramente efficace fosse stato trovato e testato in buoni studi scientifici, ne avremmo sicuramente sentito parlare! Fino a quel momento, se un trattamento sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è!

 

Rimani attivo ed evita il riposo a letto

 

In passato il riposo a letto ed il riposo prolungato erano dei trattamenti molto popolari per il mal di schiena. Tuttavia, ora sappiamo che chi soffre di lombalgia ma rimane attivo (anche in presenza di dolore) sta meglio a lungo termine. Infatti, sembra che più tempo si passi a letto a causa del mal di schiena, peggiori diventino il dolore, la disabilità e la capacità di lavorare.

 

Per quanto riguarda il mal di schiena in fase acuta è importante cercare di trovare un equilibrio tra lasciar che questa condizione gradualmente migliori e tenersi in movimento. Il processo assomiglia a quello di un calciatore che ha appena subito una storta alla caviglia. Nei primi giorni è opportuno evitare movimenti che peggiorino il dolore e ridurre il carico di allenamento, cercando di non tenere la caviglia eccessivamente a riposo in modo da evitare che diventi rigida e debole. Le consuete attività calcistiche verranno poi gradualmente riprese nei successivi giorni e settimane.

 

Un approccio simile a questo sarebbe da adottare in caso di mal di schiena. Durante la fase acuta di una lombalgia, è esperienza comune che i movimenti o la postura risultino significativamente alterati. Tutto ciò è causato dalla presenza di dolore ed è un po’ come zoppicare dopo una storta alla caviglia. Come nel caso del calciatore, potrebbe esserti utile muoversi di meno in certe direzioni per un po’ di tempo, ma, cosa molto importante, potresti trovare beneficio tenendoti in movimento quando puoi ed anche trovare il modo di fare le attività della vita quotidiana utilizzando magari dei movimenti modificati o adattati. Non appena il dolore si sistema, i movimenti migliorano. Ad ogni modo, è importante che le persone non aspettino che il dolore se ne sia andato prima di decidere di mettersi in movimento.

 

Ritorna alle attività abituali

 

Per chi soffre di mal di schiena è comune tendere a mantenere un atteggiamento di cautela nel rientrare alle attività abituali come il golf, il giardinaggio, e l’attività sessuale. Ad ogni modo, ci sono forti evidenze che sottolineano come mantenersi attivi, ritornare alle attività abituali e agli hobby siano fattori importanti per aiutare il recupero.

 

In genere, chi ha mal di schiena è preoccupato di fare attività ed hobby che comportino impatti, piegarsi in avanti, ruotare e sollevare pesi. Chi ha dolore, infatti, spesso evita questi movimenti per paura di procurare dei danni alle strutture del corpo. Tuttavia, queste attività sono prive di rischi (anche se all’inizio dolorose) e le persone dovrebbero sentirsi al sicuro quando tornano a farle.

 

È vero che fare dei lavori manuali in posizioni scomode con carichi pesanti ed oggetti non vicini al proprio corpo aumenta il rischio dell’insorgenza di un nuovo episodio di mal di schiena. La cosa interessante è che il rischio aumenta se la persona è distratta o stanca durante l’esecuzione dei lavori manuali. Ancora una volta questo non vuol dire che queste attività sono pericolose, creano danni o che sarebbero da evitare.

 

Prendi come esempio quello di un corridore neofita. Quelli che si sono dati alla corsa da poco tempo hanno un rischio aumentato di dolore o infortunio se iniziano a correre tre o più volte a settimana. Questo rischio aumentato non significa che queste persone dovrebbero smettere di correre per sempre o che questa attività non è adatta a loro. Piuttosto potrebbero aver bisogno di cambiare un po’ di cose: la quantità di quello che fanno ed il modo in cui lo fanno, oltre a concedere al loro corpo più tempo di abituarsi a questa nuova attività.

 

E’utile pensare al mal di schiena ed al sollevamento pesi in modo simile. In generale, le persone dovrebbero provare ad usare la loro schiena in modo sensato e sviluppare una tolleranza a certe attività come il piegarsi in avanti ed il sollevamento di pesi attraverso l’esercizio con differenti carichi e pesi. Allo stesso tempo, non dovrebbero “avvolgere la loro schiena nell’ovatta” ed evitare di essere attivi. La schiena, come tutte le parti del corpo, è fatta per muoversi e si adatterà con la pratica alle varie attività.

 

L’esercizio aiuta a ridurre il dolore e a prevenire futuri episodi

 

L’esercizio fa molto bene al mal di schiena ed il migliore è quello che viene effettivamente eseguito e a cui ci si attiene nel corso del tempo. Per esempio, attività come camminare, correre, andare in bicicletta, nuotare, fare yoga e pilates hanno tutte effetti simili per il mal di schiena e sono allo stesso modo sicure, perciò ciascuno può scegliere l’esercizio che preferisce.

 

Sfortunatamente, in molti vengono spaventati dalle informazioni che vengono date in merito a certi esercizi. Potrebbe essere detto loro che hanno bisogno di fare un esercizio particolare per gestire in modo autonomo la loro problematica, ma che questo particolare esercizio è in genere eccessivamente complesso e difficile da fare. Le attività considerate dannose per la schiena come correre su strada e nuotare a rana si è visto che non sono collegate al mal di schiena. Infatti, tutte queste attività potrebbero essere dolorose all’inizio, ma rendono la schiena più sana e più forte. Non la rovinano in alcun modo.

 

Attualmente l’esercizio è l’unico approccio che può prevenire il ripetersi degli episodi di mal di schiena. Dimezza quasi il rischio di queste recidive. Più a lungo una persona riesce ad allenarsi, migliori sono i benefici che ottiene.

 

Rimani a lavoro o torna a lavoro più velocemente che puoi

 

Solitamente si tende a pensare che lavorare sia l’ultima cosa che dovrebbero fare quando hanno mal di schiena e sentono quindi il bisogno di stare alla larga dal lavoro per mettersi a riposo. Tuttavia, non andare a lavorare è generalmente una cattiva scelta quando si ha un episodio di mal di schiena. Spesso infatti allunga i tempi di recupero.

 

Pensa ancora una volta al calciatore con la storta alla caviglia. Il calciatore modificherà o ridurrà l’allenamento per pochi giorni e poi lo aumenterà gradualmente, ma non sospenderà del tutto l’attività sportiva. Da un punto di vista lavorativo, questo significherebbe modificare o differenziare la routine lavorativa o il modo di lavorare e nel giro di una o due settimane rientrare a “pieno servizio” con la guida del fisioterapista o del medico.

 

Certi aspetti del lavoro preoccupano le persone che soffrono di mal di schiena. Per esempio, stare seduti a lavoro o assumere certe posture di lavoro scomposte sono fattori comunemente ritenuti responsabili del mal di schiena. Invece, contrariamente alle credenze comuni, stare seduti non causa mal di schiena e non è stato trovato alcun particolare modo di stare seduti che crei questa condizione, perciò non c’è alcuna evidenza scientifica che supporti il consiglio di “raddrizzare” la schiena quando si sta seduti.

 

Se per lavoro stai seduto otto ore al giorno, fai in modo di mantenerti attivo quando non lavori. Essere attivi per un’ora ogni giorno può annullare i potenziali effetti negativi dello stare seduti. Infatti, alcuni soggetti possono riferire dolore se rimangono seduti in posizioni prolungate. Alla schiena piace il movimento, perciò interrompi la mancanza di attività muovendoti. Questa sana abitudine rappresenta un bene per la salute generale, oltre che per la colonna vertebrale.

 

Nonostante i due elementi che vengono inquadrati come cause del mal di schiena connesso al lavoro siano il modo con cui ci si siede e quello con cui si alzano i pesi, spesso sono i numerosi fattori non fisici a lavoro ad essere veramente importanti. Il rapporto che hai con il tuo capo e con i tuoi colleghi, la tua soddisfazione lavorativa (ti piace il lavoro che fai?), il sentirsi supportati a lavoro o quando si ritorna a lavorare sono tutti elementi estremamente importanti nel mal di schiena.

 

Ricorda è la persona che ha bisogno di essere trattata, non solo la sua colonna vertebrale

 

La visione comune è che il mal di schiena sia sempre un segno di lesione o danno. Mentre in alcuni casi lo è (per esempio nel caso di una frattura ossea o di una contusione a seguito di un trauma), adesso sappiamo che il mal di schiena può essere scatenato o aumentato da fattori non fisici che sono anche piuttosto comuni nelle nostre vite. Queste cause scatenanti possono essere psicologiche (pensare di non guarire, la depressione, lo stress e la paura di muoversi), relative alla salute (essere stanchi e debilitati, privi di energia), relative allo stile di vita (problemi del sonno, ridotti livelli di attività fisica, essere sovrappeso, fumare) o sociali (problemi economici, rapporti o supporto a lavoro o a casa insoddisfacenti, scarsa soddisfazione lavorativa, eventi di vita stressanti come un lutto o una malattia).

 

Questi eventi scatenanti sono spesso collegati a diverse problematiche di salute. Ogni storia di mal di schiena sarà differente e coinvolgerà varie combinazioni di fattori. Cercare di risolvere questo puzzle potrebbe aiutarti a capire meglio le cause scatenanti del tuo mal di schiena. E’la stessa cosa che cercare di comprendere le cause scatenanti del mal di testa o del sentirsi depressi o dell’intestino irritabile. Il mal di schiena non è mai psicosomatico o immaginario: è sempre al 100 per cento reale, ma ciò che lo scatena varia da persona a persona.

 

Adottare dei comportamenti adeguati a migliorare la tua salute generale potrebbe ridurre il tuo rischio di mal di schiena. Dormire abbastanza, essere più attivi, avere un peso corretto, smettere di fumare, passare del tempo con le persone che ti rendono felice, ridurre stress lavorativi e di vita, sono tutti modi sensati e convenienti per trattare questa condizione, riducendone il rischio di recidive.

 

 

A cura della Dr Mary O’Keeffe, Università di Limerick & Università di Sydney e del Dr Kieran O’Sullivan, Università di Limerick & Aspetar Orthopaedic and Sport Spine Centre, Doha, Quatar.

 

Blog pubblicato su https://physio-network-pn.com/

 

[Traduzione italiana a cura di Enrico Verdini PT, MSc MSK candidate (Brighton University UK)]

 

La Dr Mary O’Keeffe è stata premiata del Marie Sklodowska-Curie Fellowship dall’Unione Europea per la sua attività di ricerca sul mal di schiena e trascorrerà due anni all’Università di Sydney in Australia. Tornerà all’Università di Limerick e completerà una trasferta di tre mesi alla European Pain Federation (EPF) a Brussels.

 

La Dr Mary O’Keeffe è una fisioterapista ricercatrice ed è la prima laureata all’Università di Limerick a ricevere il Marie Sklodowska-Curie Global Fellowship dalla Commissione Europea sotto il programma Horizon 2020 ed è una dei soli sei ricercatori Irlandesi premiati con il Global Fellowship quest’anno. Questo premio permetterà alla Dr O’Keeffe di frequentare il George Institute for Global Health alla Università di Sydney in Australia, uno dei dieci migliori istituti di ricerca al mondo per quanto riguarda il suo impatto scientifico. Qui sarà ospitata per due anni dal Professor Chris Maher che è il leader mondiale nella ricerca del mal di schiena.